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I presepi viventi

Pubblicato il 9/Gen/2014 in Salento magico

Gemini

I presepi viventi sono davvero, in questo periodo, l’anima che ogni paese vuole mostrare. Ce ne sarebbero da visitare  almeno una cinquantina. In moltissimi paesi adulti e bambini, giovani e vecchi si dedicano, in queste sere di mitissimo inverno, a mettere in scena la Natività. In luoghi di grande suggestione ( ogni paese ne ha) si raccontano, con questi quadri viventi, tante cose: una fede semplice e sincera, una Natività immaginata e fantasticata attraverso un sovrapporsi di fonti: il catechismo. i racconti di nonni e di preti, le raffigurazioni dell’arte e quelle più ingenue delle immaginette devozionali. Il tutto in una Palestina di favola,in un tempo sospeso, dove il palazzo di Erode suggerisce opulenza e dissolutezza, gli scribi tanta burocrazia, i Magi tanto mistero, i pastori l’Arcadia.  Ma in verità è un accorato racconto ai più giovani di ciò che i più vecchi vogliono trasmettere : come si viveva nel bel tempo antico, un tempo indeterminato, ma più o meno quello dei nonni e dei bisnonni. Un tempo di stenti e di fatiche ed anche di fame ed emigrazione per tanti che a distanza si ammanta di tutte le virtù del bel tempo che fu. Si vuole che resti  ai giovani almeno la memoria dei tanti mestieri, delle tante attività, della cultura materiale della propria terra. Così il paese si raccoglie intorno al presepe ed ai propri ricordi, riconfermando i legami all’interno della comunità e tra le generazioni.
Non è roba per turisti; è la propria identità che viene messa in scena.

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