Menu di navigazione+

Marzo: la malva omnimorbia

Pubblicato il 30/Mar/2014 in Flora salentina

malva evidenzaÈ in fiore la malva. Lo è da gennaio e lo sarà fino a che il sole battente le consiglierà di riposarsi fino alle piogge d’autunno. La solita alternanza di stagione verde e stagione gialla ( vedi l’articolo sul trifoglio giallo).Adesso è uno splendore con i suoi caratteristici fiori a cinque petali distanziati, un po’ cuoriformi, dal bel color rosa-rosso madreperlaceo con venature viola: color  malva, appunto. 
I piccoli bei frutti a pagnottella si formano quasi subito nella fioritura scalare dello stelo, con il loro calice persistente che fa da corona.
Le foglie sono un piacere per il tatto: morbide e palmate: sembrano di velluto. Le accarezzo sempre, ad occhi chiusi, quando le incontro. E’ una sensazione molto rilassante.
La malva silvestris si si presenta in diverse varietà: piccola e strisciante o alta e arborescente, dai pochi centimetri ai due metri. È pianta spontanea diffusa in tutta Italia e in tutto il bacino del Mediterraneo. Si arrampica fino ad altitudini notevoli, ma non disprezza neanche il bordo del mare. Ve ne sono piante bellissime sul litorale che congiunge Mancaversa al Parco regionale del Pizzo ed anche sulla bella passeggiata pedonale della marina di Alliste. Ama i terreni non lavorati e si accontenta di nulla. Sviluppa dei bei piccoli fusti eretti che si dipartono a raggiera dal ceppo centrale, mettendo in bel rilievo i fiori e le foglie lungamente peduncolate. 
Pianta già conosciuta ed utilizzata dall’VIII sec. a.C., è stata usata sia come ortaggio che come pianta medicinale. Se ne mangiavano, già nell’antichità, i giovani germogli. Ce lo testimonia Cicerone, che ne era molto ghiotto e ne fece indigestione. I pitagorici la consideravano pianta sacra, con il potere di dare serenità agli uomini, liberandoli dalle passioni. Marziale la usava come depurativo dopo le orgie. Plinio la considerava una pozione idonea a curare ogni male e, con identica valutazione, in Italia, nel XVI sec. fu definita omnimorbia: rimedio per tutti i mali. Carlo Magno la considerò, a ragione, bella e la volle nei suoi giardini.
Le sue riconosciute proprietà sono essenzialmente aniinfiammatorie, ad ogni livello,sia per uso interno che esterno. Ha anche proprietà lassative, bechiche e rinfrescanti. Si usano le foglie e i fiori: contengono mucillagini, tannino, olio essenziale e il glucoside malvina. 
Io essicco i fiori , prima che siano completamente dischiusi, all’aria e all’ombra, per mantenere il colore, che cederanno poi alle mie tisane invernali. Li consevo separatamente dalle altre erbe e fiori perché sono facilmente deperibili e voglio evitare brutte sorprese. 
La ricetta della mia tisane prevede, oltre alla malva le bacche di mirto, il finocchio selvatico, le piccole foglie nascenti degli agrumi, l’erba Luisa e l’alloro. E’ un piacere berla d’inverno vicino al camino, addolcita con un po’ di miele.

Oggi, 30 marzo , è una splendida giornata di sole e tramontana molto asciutta. Ho fatto tre lavatrici e tutto si è asciugato , al sole e al vento, in un batter d’occhio. La temperatura minima è stata di 17,1°, la massima di 19,4° ( all’ombra naturalmente)



fiori tisanamalva essiccazionemalva maremalva gennaiofiori malva aprilegennaio malva 13 2 14 malva febbraiomalva strisciante fiori malva piccola